U 16 – Bologna fa suo il Derby dell’Appennino

Lo stadio “Bonori” di Bologna accoglie la prima sfida incrociata tra le due poule del girone e il calendario ci mette di fronte alla compagine di Firenze. Il 1928 è reduce da due sconfitte pesanti, tanto nel risultato quanto nel morale (in particolare nella partita col Parma) e serve uno scatto collettivo. Nei giorni scorsi, il lavoro è stato intenso: non solo per migliorare la tecnica, ma soprattutto per ritrovare lo spirito smarrito.

La partita. Firenze in bianco rosso a strisce orizzontali, Bologna in divisa bianca con il lutto al braccio. Si comincia dunque con un minuto di silenzio in memoria di Tommaso Battini, giovane arbitro bolognese di rugby precipitato martedì col suo ultraleggero. Al fischio dell’arbitro, i toscani appaiono più pesanti, ma potrebbe esser semplicemente una convinzione dettata dalla divisa a strisce orizzontali.

Nonostante la differenza sulla bilancia, il Bologna c’è e al quinto va in vantaggio con una temeraria penetrazione “uno contro tre” che vale il primo squillo rossoblù. Calcio tra i pali e punteggio sul 7-0.

I biancorossi, ovviamente, non ci stanno e puntano dritti verso la nostra area di meta. All’ottavo minuto, uno sfondamento improvviso porta gli ospiti a pochi centimetri dalla marcatura, ma il guizzo disperato di un rossoblù tiene alto l’ovale. Si riparte da una mischia per un vantaggio non realizzato. Il Bologna è concentrato e blocca gli sfondamenti dando battaglia nei propri 5 metri sino alla meta (trasformata) che vale il 7 pari. A questo punto, Firenze insiste e Bologna si lascia di nuovo infilare. Al minuto 15, altra mischia in zona rossa e azione alla mano che manda in meta un giocatore biancorosso sull’estrema sinistra. Gli ospiti passano a condurre per 7 a 12 scatenando la reazione rossoblù, esattamente quella che a Parma era mancata.

Sono 15 minuti di assedio con Firenze che spazza la palla per allontanarci, ma il Bologna attacca a testa bassa. Da una mischia concessa per placcaggio alto, parte un’azione con ripetuti tentativi di sfondamento che oltrepassa la linea di meta proprio al trentesimo. Calcio fuori e tutti al riposo sul 12 a 12.

Il secondo tempo riparte col Bologna “pettinato” da Elia che in tre minuti torna in meta. I rossoblù continuano a commettere errori nei passaggi, ma l’intensità di gioco è tenuta alta da tutti.  Il calcio è fuori misura, ma gli emiliani sono di nuovo avanti per 17 a 12.

Firenze non demorde e spinge con tutta la forza rimasta: all’ottavo minuto, piomba nei nostri 22 senza esito: Bologna regge, ruba e ribalta il fronte d’attacco. I biancorossi sembrano più pesanti e stanchi, l’ultimo attacco andato a vuoto è stato molto dispendioso e ai nostri errori rispondono con altri errori. Da una touche sulla sinistra, uno sfondamento ripetuto ci porta ancora in meta. Calcio fuori, ma punteggio sul 22 a 12 per i rossoblù. Passano i minuti e gli atleti del Granducato sono sempre meno tonici. Il 1928, sornione, controlla con calma e cerca ancora la strada della marcatura che si schiuderà nuovamente al trentesimo con la quinta ed ultima meta di giornata. Calcio fuori dai pali e partita che si chiude sul 27 a 12 in favore dei padroni di casa.

I ragazzi di Elia ed Enea ritrovano la vittoria e soprattutto ritrovano l’ingrediente emotivo: hanno vinto tutti insieme, volevano riscattarsi e si vedeva. Certo, ancora diversi errori e qualche ingenuità ma siamo tornati sulla strada giusta. Un applauso anche agli avversari, capaci di tenere il campo fino alla fine con molta correttezza in una partita che, a dispetto del risultato netto, è stata a lungo in bilico.

Resoconto Claudio Merighi